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Dalle fredde lande del nord sino a caldi deserti del meridione, sono cantate gesta ed avventure di Eroi. In un mondo fantastico dove mistiche creature plasmano il destino, questo è il mondo di Dungeons and Dragons...
 
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 Zakandril Nightbringer

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Rahab Yanacae
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MessaggioTitolo: Zakandril Nightbringer   Zakandril Nightbringer Icon_minitimeSab Mag 24, 2008 3:33 pm

Il mio nome è Zakandril NIghtbringer, sono un servitore di Elune, nonchè un druido devoto al Cenarion's Circle. La mia storia inizia 6000 anni fa. Nacqui nel villaggio di Nighthaven, mia madre, Lidara Leavesdaughter, era anch'ella una druida devota ad Elune, mentre mio padre, Lin'Zakad, era un esperto cacciatore, nonchè come mia madre, amante della natura e di tutte le creature figlie di Elune. Avevo anche un fratello maggiore, che tuttavia, al contrario dei nostri genitori, e di me, era totalmente disinteressato alla natura, ma la cosa più grave, era che egli sosteneva le idee folli e malvagie del traditore Illidan e della folle Azshara; il suo nome era Radshaz. "Per fortuna" egli lasciò Nighthaven insieme agli altri praticanti di magia....Ma torniamo a me. Durante i miei primi 100 anni di vita, rimasi in casa, e in pratica crebbi in solitudine, visto che mia madre era sempre in missione e mio padre era costantemente impegnato a cacciare questa o quella creatura. Passavo giornate intere a fissare la foresta ed il lago che dominavano il paesaggio...Quel blu e quel verde smeraldo riempivano il mio sguardo, e dentro di me sentivo un'irrefrenabile desiderio di vivere in quella natura così splendida e selvaggia. Così attesi che mia madre e mio padre tornaassero dai rispettivi impegni, poi comunicai loro la mia decisione "Madre...Padre...devo comunicarvi che ho deciso di andare a vivere nella foresta e vivere a contatto con la divina Elune". In un primo momento la risposta che mi venne data fu "se questa è una scusa per farci rimanere di più in casa bastava che lo chiedessi, e non inventando fandonie e nominando il nome della divina, Zak" "Ma io sono certo di quello che dico!Ho sentito chiaramente dentro di me, Elune che mi chiamava" risposi furente io, serrando i pugni fino a far sbiancare le nocche. I miei genitori si scambiarono occhiate perplesse, poi mio padre mi ammonì dicendo "Va bene Zak...E sia..Hai il nostro permesso di andare, tuttavia...Non dovrai tornare qui prima di 2000 anni, per nessuna ragione, nè dovrai cercarci o chiamare il nostro aiuto. Dunque, sei ancora convinto delle tue intenzioni?" "Certo padre mio" annuii solennemente "Vi ringrazio per avermi accordato tutto ciò" e detto questo, filai in camera, presi solo qualche vestito poi tornai indietro dirigendomi verso la porta. Mentre stavo per uscire, mio padre mi fermò, per donarmi un oggetto dall'inestimabile valore...Il suo primo bastone, che usò durante il suo addestramento. "Padre ma...questo è il vostro bastone...Lo volete donare a me?" domandai stupito "certo figlio mio, ora serve più a te che a me.Durante questi 2000 anni Elune ti metterà alla prova, e questo bastone ti sorreggerà come sorresse me anni or sono" e poi mi abbracciò, stringendomi forte a se; poi anche mia madre venne a salutarmi, prese il mio volto con le sue mani delicate come fiori di pesco e mi diede un bacio sulla fronte...Quel piccolo gesto, quelle labbra umide e soffici come il più delicato dei petali, bastarono a provocare in me il pianto, che tuttavia trattenni con non poca fatica "addio Zak...che Elune illlumini il tuo cammino" con queste parole mia madre mi accomiatò, ed io, senza voltarmi uscii di casa rispondendo "grazie padre, grazie madre, ci rivedremo".Camminai per giorni interi prima di trovare un luogo adatto dove iniziare la mia nuova vita...Tale luogo lo trovai in una foresta in capo ad un monte che dominava l'intera piana sottostante...Lo spettacolo era magnifico, a migliaia di metri più in basso si vedevano le rive del lago che come esili dita lambivano il meraviglioso specchio d'acqua, e Nighthaven era costuita da un balugginio di luci scintillanti. Avevo trovato la mia nuova casa. I primi giorni trascorsero in assoluta spensieratezza; mi alzavo ai primi raggi del sole, e lasciavo il mio rifugio per andare a esplorare la foresta, raccoglievo qualche frutto che mi sembrava commestibile e poi quando il sole era più alto nel cielo, andavo a gettarmi tra i flutti di un lago li vicino e nuotavo per ore intere, sino a quando, stanco, uscivo dall'acqua e mi gettavo sul manto erboso a riposare. Quando poi il sole terminava la sua corsa nel cielo e la divina Elune faceva capolino da dietro le montagne, io mi destavo e ritornavo nella foresta, qui, dopo aver consumato un pasto lauto ma sostanzioso, costituito dai frutti che avevo raccolto, mi soffermavo ad udire la voce della foresta...Così dolce e melodica, ascoltavo le foglie portate dal vento del sud che parlavano di strani eventi che accadevano al di la dei nostri confini...Una legione imperversava, una guerra sanguinosa...Tutto ciò mi pareva inconcepibile, e quindi mi concentravo sulla voce del vento ,su quella dei secolari alberi e su quella degli animali. Ma presto, una consapevolezza dura come il mithril. Infatti un giorno, il gelido inverno attanagliò con la sua morsa, la foresta, così iniziai ad uscire meno per le mie esplorazioni, e nella mia dimora, subdoli pensieri sottili come tentacoli attanagliarono il mio cuore. Ripensavo alle parole di mio padre...Non potevo tornare prima di 2000 anni...Bandito dalla mia casa, bandito dall'affetto dei miei genitori...Bandito dal mondo. "Chi me l'ha fatto fare?" pensavo tra me, sperando di ottenere una risposta che sapevo non sarebbe mai giunta...Tuttavia, mi sbagliavo. Una mattina udii un lamento provenire dal profondo della foresta, così mi precipitai a vedere la fonte di tale rumore, e quello che trovai fu uno spettacolo raccapricciante:un'orsa giaceva sul terreno in una pozza di sangue con quattro lance che la trapassavano da parte a parte , e a terra intorno a lei altrettanti goblin giacevano senza vita con il petto lacerato dalle possenti zampe dell'animale. Poco più in la, dietro un albero, vidi altro sangue, mi recai li, e trovai un cucciolo di orso ferito ad una coscia da una lancia...In un attimo capii tutto...Mamma orsa era morta per proteggere il suo piccolo. Con estrema cura estrassi l'arma dall'animaletto che ruggì di dolore "calma piccolo amico, non voglio farti del male, voglio solo aiutarti" lo rassicurai, e lo presi tra le braccia portandolo al sicuro nella grotta che usavo come casa, ivi lo deposi, gli bendai la ferita con dei pezzi di stoffa che strappai dai miei abiti, imbevendoli d'acqua in modo da pulirgli l'infezione, dopodichè mi coricai. Fui svegliato da una voce candida e pura, come quella di una bambina che chiamava il mio nome "Zakandril...Zakandril"; "chi è che mi chiama?" dissi non vedendo nessuno fuorchè il cucciolo che sembrava smaniare nel sonno "sono io" disse il piccolo. Con occhi increduli, fissai il cucciolo che lentamente si alzava avvicinandosi a me, e mentre si avvicinava, sembrava, che stesse divenendo una meravigliosa fanciulla con capelli argentei e la pelle candida e bianca, vestita di un velo altrettanto candido e delicato; era meravigliosa, e ora si trovava d'innanzi a me. Dopo qualche attimo, con una voce morbida a calda disse "Ichnu hala, Zakandril, sono Elune, e volevo ringraziarti per aver salvato questa mia creatura da morte certa. Tu hai un cuore puro figlio mio, e per ricompensarti del tuo gesto ora dissiperò le nebbie che velano i tuoi pensieri. Elune?Com'era possibile che costei fosse proprio la mia dea?Poi, ad un certo punto allungò la sua esile manina sul mio volto, e mi accarezzò...Provai una sensazione di gioia e di beatitudine, che mi fece capire che quella fosse proprio lei. Balbettando riuscii a chiederle "Oh divina...Credevo che venendo a vivere nella foresta, in mezzo alle tue creature avrei trovatola felicità, tuttavia ora la mia sicurezza vacilla...Per cosa sono venuto a vivere quassù, lontano dalla mia casa e dalla mia famiglia, bandito per 2 millenni da tutto quello che per me era più caro? Dimmi, oh divina, qual'è il mio compito?". Gli occhi della dea, si fissarono su di me, scrutandomi interessante, sentii come di essere nudo, poi, dopo qualche attimo ella , con la sua voce, dolce come lo scorrere del rivo "figlio mio...Nel tuo cuore vedo l'ombra del dubbio, ma tra le tenebre sono riuscita anche a distinguere la forza che ti ha portato sin qui, che è la stessa che ti ha fatto salvare il cucciolo, e cioè l'amore per la natura e tutti i suoi abitanti. Non ho più dubbi, Zakandril. tu sei destinato a divenire un druido, ossia un adoratore della natura, combatterai a costo della tua stessa vita per proteggerla da chi vuole distruggerla" "ma come...Posso io divenire druido se sono recluso quassù per 2000 anni?" chiesi io "non c'è niente di meglio che vivere a contatto con la natura per imparare ad amarla e a proteggerla" e qui iniziò a svanire divenendo sempre più simile a nebbia "comunque il cucciolo è in grave pericolo..." svanì pronunciando tali parole "come, è in pericolo?Cosa devo fare?Dimmelo!!!!" gridai io, ma il frusciare delle foglie fu l'unica risposta che ottenni. Non mi persi d'animo ed esaminai il cucciolo...tremava e ansimava...Cercai di capire di capire cosa fosse la causa...Poi capii...Lo sguardo mi cadde sulla ferita del cucciolo. Ora le bende che fasciavano la ferita erano rosse di sangue, svolsi la fasciatura, e sotto notai che la ferita stava peggiorando...Era infetta...Non sapevo che fare...Evidentemente Elune voleva mettermi alla prova...Presi delle altre bende, le bagnai e pulii la ferita alla meglio, ma il cucciolo continuava a stare male. Poi ricordai che mia madre, quando ero piccolo e mi facevo male giocando, raccoglieva delle erbe e creava un impacco con cui in pochi attimi le mie ferite stavano subito meglio. Così uscii di corsa per andare a cercare queste erbe...Tuttavia ad un certo punto mi fermai. Che erbe dovevo cercare? Non ne ricordavo nessuna. Il panico prese di nuovo il sopravvento. Cosa potevo fare? Iniziai a correre, senza una meta, senza un obiettivo, corsi, corsi fino a che scivolando su una pozza di fango, non caddi pesantemente al suolo. Sentivo la polvere entrarmi nelle narici e nella bocca, sentivo il sangue colare dalla tempia ma qualcosa mi riportò alla realtà...Un flebile bagliore entrò nel mio campo visivo...Un falò! Facendo appello a tutte le mie forze mi alzai, sollevandomi con le braccia e iniziai a camminare, o meglio barcollare verso la luce. Dopo qualche minuto, mi nascosi dietro un albero, e poi, affacciandomi, vidi che dei goblin si erano accampati li e...Stavano scuoiando l'orsa della mattina precedente! Il mio primo pensieo fu di saltare fuori e uccidere tutti, ma poi, mi ricordai che io non sapevo combattere. Dopo un pò vidi che alcuni goblin feriti, si stavano spalmando sui tagli un impiastro verde...Era quello che mi serviva! Fortunatamente ad un certo punto, vidi che una delle creature gettò a terra il vasetto, evidentemente vuoto, e imprecando si alzò per andare a prendere altre foglie per l'impacco...Io lo seguii silenzioso come uno spirito, osservando le erbe che raccoglieva, le memorizzai e poi tornai sui miei passi verso il mio rifugio. Le erbe erano :Camomilla,giglio nero, mughetto draconis, foglia d'argento e bacca di re, le raccolsi e tornai alla grotta. La situazione era peggiorata...Il cucciolo ora respirava appena...Dovevo fare in fretta! Pulii le erbe con dell'acqua, poi le misi in bocca, masticai per qualche minuto...Tirai fuori la poltiglia e la posi sulla ferita del cucciolo, che si lamentò con un gemito...Evidentemente doveva bruciare...Presi il cucciolo tra le braccia ed iniziai a cullarlo come fosse un infante, stringendolo a me per scaldarlo...Non so per quanto tempo rimasi così...Piansi per quel povero esserino che lentamente si stava spegnendo come una torcia che abbia consumato tutto lo stoppino....Poi, il respiro del cucciolo lentamente si normalizzò, smise di tremare, e aprì i piccoli occhi.Fu come rinascere per me, strinsi forte la creaturina, che in risposta al mio gesto d'affetto, mi leccò timidamente il volto. I giorni poi, trascorsero velocemente, e grazie alle mie amorevoli cure il cucciolo si rimise presto. Decisi di chiamarlo Yirinthakis. Ormai non voleva più staccarsi da me, era come se mi considerasse sua madre...In fin dei conti ero stato l'unico che si era preso cura di lui, visto che la madre era morta che lui era ancora piccolissimo...Col tempo divenimmo inseparabili:giocavamo insieme, cacciavamo insieme, facevamo il bagno insieme, dormivamo insieme...Ma presto, l'idillio sarebbe finito. Infatti, gli anni che per me non passavano mai, non avevano lo stesso effetto su Yirinthakis, che si faceva sempre più vecchio e stanco, finchè un giorno, si addormentò...Stavolta per sempre. Ricordo che soffrii da impazzire. Piansi per lune intere, abbracciato al corpo senza vita dell'animale che era stato mio amico...Non mi capacitavo della sua scomparsa...Dopo una settimana tuttavia, dovetti seppellirlo per evitare di attirare animali necrofagi.Lo seppellii davanti alla caverna, in modo che lui sarebbe sempre stato li accanto a me. Tuttavia, volevo fargli un ultimo dono...Così viaggiai per molte lune sino al cuore della foresta, dove per la prima volta incontrai un treant, un padre della foresta. Era una creatura meravigliosa, saggia e potente, antica come le montagne. Mi inginocchiai di fronte al treant, e gli chiesi il permesso di poter abbattere un albero per ricavarne un totem da dedicare al mio defunto amico. La creatura mi scrutò con i suoi profondi occhi, poi, dopo aver constatato la purezza e la sincerità del mio animo, la creatura mi accordò il permesso di abbattere un unico albero. Dopo averlo ringraziato con tutto il cuore corsi a più non posso per giungere prima al mio rifugio, dopo tre lune fui a casa a mi misi subito al lavoro.Ci misi un anno a realizzare la mia opera...Mangiai solo il necessario per vivere, e lavoravo tutto il giorno, e la sera cadevo a terra stremato...Una volta terminato il totem, ripresi la mia solita vita con i suoi ritmi...I 2000 anni successivi trascorsero tediosi, senza un evento tale da meritare questo nome...Il mio esilio era finito finalmente, e ora potevo tornare a casa...La mia vera casa.In questi 2000 anni avevo imparato a riconoscere le erbe e i funghi, e a combinarle per creare degli infusi che usavo per riprendere le forze, avevo imparato la lingua delle piante e degli animali. Quando tornai, era tutto precisamente come quando ero andato via...Sembrava che un'immobilità senza tempo fosse calata sulla casa...Nulla era cambiato...Compresa l'assenza dei miei genitori. Attesi molte lune prima che tornassero, fino a quando dopo circa un mese rientrarono in casa. Dapprima non mi riconobbero, ma poi ci abbracciammo come una vera famiglia...Che tuttavia non eravamo mai stati...Ma la felicità terminò con la stessa rapidità con cui era sbocciata...Infatti i miei l'indomani dovettero ripartire...e rimasi ancora solo...come sempre...E capii che quello non era il mio posto...La mia casa era la foresta. Attesi molte lune prima che tornassero, gli riferii la mia decisione e mi congedai da loro, stavolta, era un addio. Tornai alla mia vecchia caverna, dove nel frattempo avevano trovato rifugio un branco di lupi, che fortunatamente mi accolsero tra loro, come uno del branco. Ripresi la mia vita selvaggia e spensierata, con la mia adorata natura, e la sera mi addormentavo osservando la luna, magnifica nel cielo, immaginando il volto di Elune che mi sorrideva, accarezzandomi con i suoi raggi delicati. Per altri 3000 anni vagai per la foresta, vidi gli alberi trasformarsi da semi, a possenti e verdeggianti fusti, conobbe intere generazioni di lupi e di orsi, avvicendandosi sul territorio.
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MessaggioTitolo: Re: Zakandril Nightbringer   Zakandril Nightbringer Icon_minitimeSab Mag 24, 2008 3:35 pm

Ma un tragico giorno, fui attaccato da un gruppo di goblin, e benchè non fossero avversari difficili per me erano mostri inbattibili, in quanto nei millenni trascorsi nella foresta, non avevo mai avuto bisogno di combattere. Le creature mi circondarono, sentii il freddo della punta di quattro frecce, trapassarmi la coscia sinistra, il polpaccio destro, lo stomaco e la spalla destra...Caddi in ginocchio...Il mondo vorticava intorno a me...Sentii il freddo abbraccio della morte iniziare a cingermi, quando un'enorme orso, giunse in mio aiuto, mettendo in fuga i miei assalitori. "Stai bene?" ruggì l'orso "chi...chi...sei?come fai...a conoscere la mia lingua?" riuscii a chiedere, e fu così che si trasformò davanti ai miei occhi, divenendo un bellissimo elfo dai capelli blu come la notte più profonda. "Come hai...fatto?Chi...sei?" chiesi prima di svenire. Rinvenni non so quanto tempo dopo all'interno di una grotta, e vidi il volto del mio salvatore apparire sulla soglia "ah...finalmente ti sei svegliato finalmente...Zakandril" mi disse in tono confortevole "come fai a conoscermi?" dissi "la foresta mi ha detto tutto, ed è stata lei a chiedermi di salvarti, comunque il mio nome è Rahab Wolfrider e sono un druido appartenente al Cenarion's Circle, nonchè appartenente al Cenarion's Enclave di Darnassus" rispose lui, e in quel momento capii qual'era il mio destino, affinare le mie capacità a Darnassus. "Portami a Darnassus ed insegnarmi affinchè io possa divenire un druido come te e compiere il volere di Elune" chiesi io, ed egli accettò di buon grado di divenire il mio mentore, e mi condusse con se a Darnassus. Rimasi affascinato dalla magnificenza e dalla grandezza della capitale e rimasi altrettanto affascinato dalla bellezza del Cenarion's Enclave. Il mio addestramento fu lungo e complicato...500 lunghi anni trascorsero prima che riuscii ad ottenere l'investitura ufficiale a druido...Ed ora, vago per il mondo alla ricerca della Saggezza...
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MessaggioTitolo: Re: Zakandril Nightbringer   Zakandril Nightbringer Icon_minitimeSab Mag 24, 2008 3:36 pm

:OOOOOOOOOOOOOOOOOOO postarlo a pezzi???????????? ittì...me lo leggerò un pò al giorno ihih
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MessaggioTitolo: Re: Zakandril Nightbringer   Zakandril Nightbringer Icon_minitime

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