Clang...Clang...Clang...Questo era il rumore che attraversava i lunghi corridoi e le enormi sale dell'Abbazia...Nelle profondità della dimora dell'oscuro Rahab, un maglio picchiava su un'incudine.A brandire tale maglio era un nano grigio, un duergar, che con la fronte imperlata di sudore lavorava e rifiniva due meravigliose scimitarre perfettamente uguali. La bellezza e la perfezione di quelle lame era quasi ipnotica, e nonostante non fossero ancora terminate già avevano un aspetto spaventosamente bello. A intervalli quasi regolari, il duergar, si passava il corto braccio sulla fronte corrugata e imperlata di sudore...Erano ormai due mesi che lavorava su quelle dannate lame, eppure, queste, sembravano non essere mai sazie della fatica che il povero nano riversava su di loro per compiacere l'Oscuro Sire dell'Abbazia. In una delle sue pause tuttavia, il nano fu sorpreso da Rahab in persona, sceso nei Sotterranei semi allagati per controllare l'andamento del lavoro *vedo che stiamo oziando mastro Voldarkit, e io non vi ho pagato cinquanta volte cento pezzi d'oro per ciascuna delle lame, per oziare*,
piccato dall'evidente provocazione di Rahab, il nano, senza neanche voltarsi rispose *Akrandarneth Rahab, lasciate a me il lavoro di fabbro, e voi pensate al vostro lavoro di assassino, ho bisogno solo di un altro pò di tempo, e poi avrete le vostre dannate lame pronte per i vostri scopi*. Evidentemente il nano era o troppo stupido o forse inconsapevole del pericolo in cui si trovava all'aver pronunciato quelle amare parole non solo d'innanzi al bersaglio di tali offese, ma addirittura nel luogo in cui egli più aveva potere,l'Abbazia Sommersa...*Siete poco furbo mastro nano, o forse troppo sicuro di voi se permettete alla vostra lingua di dire tali blasfemie davanti a me...Potrei uccidervi per avermi dato dell'assassino...Potrei torturarvi per aver offeso le lame che vi ho commissionato...Oppure potrei succhiare il sangue dal vostro collo fino a prosciugarvi di tutte le linfe vitali solo per aver pronunciato nell'Abbazia parole nella patetica lingua dei vostri simili...Tuttavia, se vi uccidessi, non troverei nessun altro che mi forgi quelle spade...Mi duole ammetterlo ma siete il miglior fabbro che conosca* e così dicendo, il potente drow si volse ritornando sui passi che l'avevano condotto ai piani inferiori...Voldarkit tirò un sospiro di sollievo quando il mostro si fu allontanato...L'aveva scampata bella, difatti erano pochi coloro che avevano offeso il Signore di Nosgoth e poi poter ricordare di averlo fatto, tuttavia sapeva che sarebbe rimasto in vita almeno finchè non avesse terminato il proprio lavoro...Quello che sarebbe successo poi, nessuno poteva saperlo...Infatti Rahab, era un essere di parola e d'onore, e aveva dato la sua parola che oltre a pagare il prezzo stabilito, non avrebbe torto un capello al nano, così, tranquillo di tale certezza, egli riprese il maglio e stava per vibrare un possente colpo sulle lame quando la sua mano fu fermata da una voce imperiosa che giungeva dai piani più alti... *Attento mastro nano, la mia pazienza ha un limite, e voi state rischiando di oltrepassare tale limite...Se entro dieci lune a partire da oggi non avrete terminato completamente il lavoro che vi ho assegnato provvederò io stesso a venir meno al nostro patto* disse Rahab totalmente spazientito dalla troppa attesa *No, voi non potete, avevamo un accordo, non potete romperlo voi...*si lamentò il nano, che ora iniziava a temere realmente per la sua vita *Voi, cosa?Sono io che comando qui, e comando anche sulla vita di coloro che vi entrano e vi dimorano, e nel nostro accordo non mi sembra che si era parlato di non poter recidere il nostro accordo in caso di mancato adempimento da parte vostra*. Il nano non insistette, sapeva che le sue parole si sarebbero disperse come sabbia al vento, perciò, a capo chino, il mastro nano tornò al suo lavoro...I giorni trascorsero, e le lame ancora non ne volevano sapere di essere pronte, intanto Rahab era sempre più spazientito, e la tensione era tangibile.*All'ultima luna, le portatrici di morte reclameranno il prezzo della loro sofferenza, e Turambar otterrà ciò che agogna* queste erano le parole che l'Oracolo aveva proferito, ma si sà, gli oracoli parlano per enigmi, e non sono sempre affidabili, tuttavia, stavolta non fu così. Infatti, durante l'ultima luna, il fabbro terminò il suo lavoro.Ebbro di felicità il nano depose il maglio e le protezioni per le mani, per poter esaminare meglio le due creature, tuttavia, mentre il loro creatore le maneggiava osservandole con meraviglia e soddisfazione, sentì un crampo al polso, evidentemente per via del troppo lavoro e lasciò la lama che teneva con la mano destra che volteggiò in aria descrivendo cerchi perfetti, ma la bellezza delle forme si trasformò presto in orrore, infatti, la lama, bramosa di sangue, ricadendo, tranciò di netto il braccio del povero duergar, che per il dolore, lanciò in aria anche l'altra lama...Sfortunatamente la profezia stava avverandosi, e come fu predetto, anche l'altra lama cadde sul braccio del suo creatore, ma stavolta il sinistro...Che triste destino...Menomato dalle proprie spade...*muahahahahah* una agghiacciante risata giunse dall'uscio della stanza, dove Rahab, soddisfatto e compiaciuto assisteva alla mostruosa scena *fantastico...Appena create e già bramano la vita di colui che le ha create...Degne di me...Complimenti Voldarkit, avete fatto un ottimo lavoro...* poi, si mosse e divelse le due lame che si erano conficcate nel terreno, ancora grondanti del sangue del nano le sollevò e iniziò a saggiarne le capacità...I movimenti di Rahab erano perfetti e armonici, sembrava danzare con le spade in mano, sembrava che quelle lame fossero prolungamenti delle sue braccia. Dopo attimi in cui sfoggiò le sue abilità, il drow si fermò *divine...* osservando la lama nella mano destra disse *tu ti chiamerai katrill e tu* disse volgendosi ad ammirare l'altra lama *tu ti chiamerai anglachel e insieme, porteremo un'ondata di morte su tutti coloro che si opporranno a noi*. Rahab fu riportato alla realtà dai gemiti e i mugolii del povero nano grigio che giaceva a terra guardando con gli occhi pieni di lacrime i moncherini che terminavano le sue braccia *andate dunque, mastro nano, il vostro lavoro presso di me è terminato.Oggi stesso manderò una carrozza che contiene l'oro che vi devo, anche se* e qui iniziò a ridacchiare con un ghigno sinistro sul volto *non credo che in quelle condizioni potreste goderveli, ora sparite dalla mia vista essere miserabile*...E questa dunque, è la storia di katrill e anglachel, le lame gemelle del Signore di Nosgoth...