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Dalle fredde lande del nord sino a caldi deserti del meridione, sono cantate gesta ed avventure di Eroi. In un mondo fantastico dove mistiche creature plasmano il destino, questo è il mondo di Dungeons and Dragons...
 
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 Aldrassil (3°capitolo della storia di Zakandril)

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Rahab Yanacae
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MessaggioTitolo: Aldrassil (3°capitolo della storia di Zakandril)   Aldrassil (3°capitolo della storia di Zakandril) Icon_minitimeSab Mag 24, 2008 3:41 pm

Dopo circa due giorni di cammino giunsi nelle incantate terre di Teldrassil, precisamente nel piccolo insediamento di Aldrassil. Contavo di dirigermi ad ovest, giungere a Dolannar e di qui, andare nella meravigliosa Darnassus, luogo del mio addestramento druidico.
Aldrassil è un piccolo insediamento, costituito da un unico enorme albero centrale dentro il quale gli elfi miei fratelli avevano preso dimora e dal quale potevano controllare tutta la piana circostante. Appena giunto mi recai alla base dell'albero dove chiesi alle guardie di condurmi da Irlan Bearwalker capo dell'insediamento e druido come me, in modo da conoscere la situazione nella zona.
Le guardie acconsentirono di buon grado e mi condussero dal loro potente capo in cima all'albero:
"Ichnu hala potente Irlan, mi chiamo Zakandril Nightbringer, druido di Elune e giungo dalle terre di Moonglade"
"Salve figlio mio"disse l'anziano druido "Irlan Bearwalker ti da il benvenuto nelle sue terre. Ma dimmi, quali affari ti portano qui?"
"sono in viaggio per cercare gli assassini dei miei genitori e per affinare le mie capacità"
"oh" sospirò il druido "sono amareggiato per la dipartita dei tuoi genitori.Ma dimmi, chi ha osato?"
"non lo so padre mio, mi è stato riferito che sono stati degli orchi"
"uhm"disse dubbioso "hai per caso qualche loro oggetto?un'arma, una traccia, insomma qualcosa che apparteneva a questi assassini?" rimasi un attimo a pensare, poi mi tolsi lo zaino, vi frugai dentro e dopo un pò ne estrassi un panno contenente un coltello di pregevole fattura dalla lama ricurva con un rubino e smeraldi incastonati nell'elsa.Lo porsi al druido che dopo averlo esaminato per qualche minuto scosse la testa e disse:
"figliolo, osserva quest'arma" e me la porse, io la guardai, ma non notai nulla di particolare
"perdonatemi, ma non noto niente che io non abbia già visto"
"sei giovane e inesperto Zakandril Nightbringer" rise Irlan "quell'arma non è orchesca ne sono sicuro, gli orchi sono grossi bestioni che non prediligono armi finemente lavorate come quella, non c'è dubbio, quell'arma appartiene ai nostri cugini...Qualdorei"

Elfi del sangue?!Quei dannati reietti traditori, ecco chi era stato...Un unico nome si stagliò nitido nella mia mente:Radshaz, mio fratello fuggito millenni or sono:
"e-elfi del sangue?" esitai io
"si Zakandril, questa è indubbiamente una loro arma."
Sentii la rabbia montare in me, i miei genitori barbaramente uccisi dal sangue del loro sangue
"ma a me era stato detto che erano stati orchi"
"ti è stato riferito male figliolo"
"perdonatemi, ma voi, con i vostri poteri non potreste risalire al colpevole divinando il pugnale?"
"posso provarci, ma non ti garantisco nulla.Vieni, seguimi nelle mie stanze e qui si alzò, facendomi cenno di seguirlo.

Dopo alcuni minuti giungemmo in una grossa stanza adornata con arazzi e broccati, al centro poi, vi era una polla con dell'acqua limpidissima:
"ora proverò a divinare gli eventi che accaddero quella notte" disse il druido e ponendo il coltello nella polla iniziò ad intonare una litania, io guardai l'acqua ma non vidi nulla, se non la superficie perfettamente immobile, così mi allontanai in attesa di qualcosa, ma l'unico cambiamento che avvenne fu che Irlan smise la litania e rimase immobile con le mani sopra la polla, poi ad un certo punto, l'anziano druido cadde a terra ansimante, e io mi precipitai a soccorrerlo:
"per Elune, come state?che vi è successo?"
"n-nulla di grave, solo che quell'incantesimo richiede grande sforzo e dispendio di energie" ansimò Irlan
"ecco bevete" dissi porgendogli la bisaccia con l'acqua. Egli bevve avidamente a grandi sorsi, poi continuò:
"ti ringrazio figliolo"
"ditemi, ve ne prego, cosa avete visto?"
"un elfo dai capelli argentati a gli occhi verdi smeraldo con un...tatuaggio sulla spalla destra..."
"come questo?" lo interruppi mostrando il mio marchio sulla spalla destra
"s-si come quello" rabbrividì
"e poi, ditemi, che altro?"
"ho visto che costui parlava con qualcuno, ma non sono riuscito a vedere chi. Tutto qua..."
"capisco" bofonchiai io scoraggiato
Irlan si rialzò e si sedette su una sedia, riprese fiato e poi continuò:
"mi dispiace di non essere riuscito a vedere altro"
"non preoccupatevi, troverò altri indizi, voi avete fatto anche troppo. Ma ditemi c'è qualcosa che possa fare per sdebitarmi?"
"beh, io avrei bisogno di alcune uova di ragno, potresti portarmele?"
"certo, ditemi dove posso trovarle?"
"segui il sentiero ad est, poi quando questo svolta verso ovest, prosegui dritto inoltrandoti nel folto della boscaglia, dopo poco troverai una caverna dove quelle creature hanno ricavato la loro tana, e al centro di questa vi è la sala con le uova.Fai attenzione, quelle creature sono astute e pericolose"
"non preoccupatevi, partirò domani stesso, ora scusate, ma andrei a riposare"
" certo, vai pure nella stanza che preferisci, sei nostro ospite"
"grazie" mi congedai.

Uscii e mi diressi verso i piani più bassi dell'albero dove pensai probabilmente che le stanze erano più confortevoli;dopo alcuni minuti trovai una stanza libera e vi entrai. Era abbastanza spaziosa, e al suo interno c'era un grande armadio, un letto e un baule:"mi piace" pensai, e dopo essermi tolto lo zaino e gli stivali mi abbandonai nel soffice letto di piume.
Con la mente tornai agli eventi di pochi minuti prima e ripensai alle parole del druido quando mi disse che erano stati elfi del sangue e non orchi a perpetrare la strage.Con questi pensieri, rimasi disteso per circa due ore e non mi accorsi che nel frattempo era giunta la sera, nel frattempo qualcuno bussò alla porta:
"avanti" dissi svogliatamente, ed entro una giovane elfa dai capelli verdi raccolti in una traccia che portava un vassoio colmo di frutta e con una brocca di latte
"scusate fratello Zakandril, vi ho portato la cena e una caraffa di buon latte"
"vi ringrazio, siete stata molto gentile, prego, datemi il vassoio" e presi la cena dalle sue morbide mani, poi le se ne andò chiudendo delicatamente la porta.
Mangiai quella deliziosa frutta dal sapore zuccherino fino a che satollo, non ricaddi sul letto abbandonandomi nel sonno.

L'indomani mi alzai che ancora il sole non era sorto, mi sciaquai il volto, indossai i pantaloni, la camicia, gli stivale poi presi il bastone e lo zaino e partii verso est.L'aria era frizzante e una lieve brezza spirava da nord, si preannunciava una giornata splendida. Dopo alcune ore il sentiero cambiava bruscamente direzione, e lì seppi che dovevo abbandonarlo e addentrarmi nel folto del bosco, dove, in pochi minuti trovai l'imboccatura della tana degli aracnidi. Un intenso fetore di morte proveniva dall'interno ma non potevo tirarmi indietro, perciò attento a non farmi notare, entrai dentro, tutto era avvolto da una semi oscurità e da una coltre soffice e spessa di ragnatele, mi districai con non poco difficoltà da quelle mortali trappole e mi addentrai sempre più in profondità. Ad un certo punto giunsi ad una biforcazione, ma il problema non era la strada da seguire quanto che all'imboccatura di ciascun corridoio vi era un grosso ragno che controllava l'area, perciò se volevo passare avrei dovuto certamente combattere, così, avanzando silenziosamente dietro alcune rocce mi trovai a pochi metri dal corridoio di destra e piegando le ginocchia, poi spiccai un balzo sopra l'immonda creatura. Questa iniziò immantinente a dimenarsi tentando di disarcionarmi, ma io con una mano cercavo un appiglio in quella massa pelosa e con l'altra picchiavo con il bastone sulla testa del ragno, anche se questo non sembrò accusare troppo i miei colpi, e poi, con un forte scossone mi fece perdere l'equilibrio e caddi a terra. Fortunatamente con la coda dell'occhio vidi che la creatura si stava rapidamente avvicinando, e rotolando a sinistra riuscii a evitare che l'aracnide mi trafiggesse con una zampa, ma questi probabilmente se lo aspettava, e appena schivai sputò una bianca sostanza, vischiosa, la ragnatela, che mi investì all'altezza della gamba sinistra piantandomela al suolo.
La situazione precipitava, dovevo inventare qualcosa al più presto, altrimenti sarei di certo perito, così mi sollevai con la gamba destra e sollevai il bastone sopra la testa afferrandolo con entrambe le mani e quando il mostro balzò per divorarmi, abbattei un potentissimo colpo sul cranio del ragno che si fracassò con l'impatto e cadde a terra morto.

Con non poca difficoltà riuscii a liberarmi dalla ragnatela e imboccai il tunnel di destra, ma sfortunatamente scoprii che era un vicolo cieco, così scoraggiato, tornai sui miei passi e mi diressi silenziosamente verso il tunnel di sinistra dove il ragno guardiano stava immobile in attesa.Non potevo combattere ancora, sicuramente sarei stato sopraffatto, perciò pensai rapidamente ad un'altra soluzione;ricordai che una volta il mio maestro Rahab mi aveva imparato a divenire invesibile mimetizzandomi con l'ambiente assumendo i suoi colori, così mi concentrai e lentamente iniziai a tingermi di marrone e grigio, i colori della caverna e a passi lenti, trattenendo il respiro, sgattaiolai accanto al famelico aracnide che non sembrò accorgersi di niente, poi proseguii in altri corridoi colmi di ragni di ogni colore e dimensione che divoravano piccole vittime intrappolate nelle ragnatele...Probabilmente anch'io avrei fatto la stessa fine se fossi stato scoperto.
Dopo molti minuti giunsi nell'enorme stanza delle uova dove milioni di queste attendevano di schiudersi per generare altri aracnidi famelici. Furtivamente entrai nell'ampia sala,ma stranamente vidi che non c'era neanche un ragno a guardia delle uova, "bene" mi dissi, così il mio compito sarebbe stato più semplice e inoltre riacquisii il mio normale colorito annullando l'occultamento. Raccolsi una decina di uova introducendole nella sacca, poi, quando stavo per andarmene, capii che madornale errore avevo fatto ad annullare l'occultamento.

Infatti mentre raccoglievo le uova, un gigantesco ragno, probabilmente la regina, era sceso silenziosamente portandosi dietro di me, e quando mi voltai ella con un balzo cercò di schiacciarmi, ma con un salto all'indietro riuscii a schvarla, allora, l'animale alzò una delle gigantesche zampe cercando di infilzarmi, ma io schivai anche questo fendente e appena la zampa fu posata a terra, menai un potente colpo sulla zampa, ma il mio bastone si spezzò impotente sull'enorme zampa spessa e robusta come un tronco di quercia. Non c'era più speranza di poterlo abbattere, così arretrai qualche passo e mi voltai per trovare una via di fuga, ma sfortunatamente tutti i tunnel erano invasi da milioni di aracnidi accorsi a difendere la covata.
Era veramente la fine, in un ultimo sprazzo di rabbia mi volsi verso la regina e lanciai il bastone spezzato verso di lei, colpendola in uno degli innumerevoli occhi, il mostro allora emise un urlo agghiacciante che per poco non mi fece perdere l'equilibrio, poi arretrò per qualche metro, ma solo per lanciarsi rapidamente all'attacco, io, non avevo più armi, c'era solo una remota possibilità...Usare un incantesimo.Non l'avevo mai fatto finora, e non sapevo se avrebbe funzionato, ma era l'unica speranza che avevo, così chiusi gli occhi, concentrai tutte le energie rimaste nelle mani e poi urlando stesi le braccia innanzi a me :"FURIA DELLA NATURA SCATENATI" e dalle mie mani scaturì un fulmine color smeraldo che investì il mostro colpendolo tra le fauci, e in un istante il mostro esplose inondando tutta la caverna con il suo sozzo icore e il suo lordo sangue, io fui sbalzato all'indietro ma atterrai su alcune ragnatele che attutirono la caduta.

Gli altri ragni vedendo la loro regina esplodere, gli altri ragni fuggirono in preda al panico, sciamando in ogni direzione, così potei rialzarmi tranquillamente "dannato mostro" dissi cercando di scrollarmi di dosso quella schifezza che avevo addosso, una mistura di sangue e veleno del gigantesco ragno, ma era talmente tanta che rinunciai e mi incamminai verso l'uscita.
Quando raggiunsi il sentiero per Aldrassil, tuttavia, la vista iniziò ad annebbiarsi e brividi facevano tremare il mio corpo, così avanzai barcollando per qualche metro, prima di rovinare a terra pesantemente spaccandomi il labbro e il naso, ma quelli erano problemi minori. Stavo morendo, sentivo la vita fluire lentamente dal mio corpo, volevo urlare, ma non ne avevo la forza, così mi abbandonai all'oblio.

Aprii gli occhi, e una violenta luce mi investi costringendomi a richiuderli:
"d-d...effjpa" farfugliai
"non preoccuparti" giunse una voce calda e rassicurante
"s-sgja morto?"
"no, ma ci sei andato molto vicino. Se janos non ti avesse trovato a quest'ora il veleno dei ragni ti avrebbe sicuramente ucciso. Ma per fortuna sei stato portato subito in infermeria e la nostra alchimista Kayleena ha preparato un infuso per rallentare l'azione del veleno ed ora ne sta creando uno per debellarlo definitavamente.Meno male che hai un corpo forte e resistente, altrimenti saresti morto..." altro non riuscii ad udire perchè le ombre mi avvolsero nuovamente.

Nei giorni successivi migliorai rapidamente grazie alle amorevoli cure che gli elfi mi somministrarono, inoltre notai che mi facevano bere strani intrugli dai colori sfavillanti, così un giorno chiesi:
"scusate sorella Kayleena, cosa sono queste bevande?"
"bevande?" rise l'elfa "non sono bevande ma infusi alchemici, pozioni "
"i-infusi alchemici?"
"si certo, attraverso l'alchimia si possono realizzare diverse pozioni per ottenere alcuni effetti particolari, per esempio combinando certe erbe si possono ottenere effetti curativi"
"vorrei imparare quest'arte, vi prego, insegnatemi"
"oh non è possibile fratello Zakandril, io sono solo un'apprendista, ma potete andare dal mio maestro a Dolannar"
"ditemi, chi è costui?"
"il suo nome è Ririon Grassworker e sua moglie Ry'rliana ti insegnerà a riconoscere quali erbe puoi utilizzare nelle pozioni così diventerete anche un'erborista"
"oh vi ringrazio molto sorella Kayleena"
"di nulla."

Dopo circa due settimane di riposo mi ristabilii completamente e il quindicesimo giorno partii, e Irlan venne a salutarmi e ringraziarmi:
"Zakandril, sei stato un amico prezioso e la tua missione c'ha portato notevole giovamento"
"vi ringrazio Irlan, ma senza le vostre cure e i vostri poteri ora nè sarei qui, nè saprei che sono stati gli elfi del sangue a uccidere i miei genitori"
"L'ho fatto con piacere figlio mio.Ma ora per ringraziarti lascia che ti faccia un piccolo dono, ecco, prendi" disse porgendomi un bastone finemente intagliato e con alcune piume ad ornare la parte superiore "questo è un bastone ricavato da un ramo del nostro albero"
"m-ma io non posso accettare"
"sappiamo che hai perduto il tuo bastone nella battaglia con gli aracnidi. Su non farti pregare e accetta questo dono"
"e va bene allora, se proprio insistete lo accetterò con piacere e porterò Aldrassil sempre nel mio cuore.Addio padre Irlan, addio fratelli miei e grazie di tutto"
"addio Zakandril, sappi che sarai sempre il benvenuto, che Elune ti illumini la via"
"grazie" e così dicendo mi inchinai al druido e mi inerpicai su per il sentiero che conduceva su una collina e poi ridiscendeva sull'altro versante scomparendo poi nei boschi di Teldrassil sino a giungere a Dolannar e più in là, alla celeste Darnassus.
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