Good Earths, Unisciti anche tu all'Armata. Dalle fredde lande del nord sino a caldi deserti del meridione, sono cantate gesta ed avventure di Eroi. In un mondo fantastico dove mistiche creature plasmano il destino, questo è il mondo di Dungeons and Dragons... |
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| Per la via (4° capitolo di Zakandril) | |
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Rahab Yanacae Novizio
Messaggi : 30 Data di iscrizione : 24.05.08 Età : 36 Località : Nosgoth
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| Titolo: Per la via (4° capitolo di Zakandril) Sab Mag 24, 2008 3:42 pm | |
| Era una mattina calda e soleggiata quella che accompagnava il mio viaggio verso Dolannar, tuttavia, pensieri cupi rabbuiavano la mia mente come una pesante coltre di nubi: con il pensiero infatti rimuginavo sulle parole del druido Irlan:"non sono stati orchi ma elfi del sangue." Di quale atroce colpa si erano macchiati i miei genitori per meritare di essere uccisi dal loro figlio degenere?E chi erano coloro ai quali quel vile si stava rivolgendo? Non trovavo risposte, ma solo vaghe ipotesi che svanivano con la stessa rapidità con cui erano apparse. L'unica certezza era che se avessi voluto ottenere risposte avrei dovuto raggiungere in fretta Darnassus, ma la strada, ancora era molta.
La giornata proseguì placida e priva di eventi degni di nota, camminando a passo sostenuto misi parecchie leghe di distanza tra me e Aldrassil, accorciando così quelle che mi separavano dalla mia prossima meta. Quando iniziò a calare la bruma abbandonai il sentiero e mi diressi in mezzo ad una piccola macchia poco distante, montai la tenda e accesi un piccolo fuoco, dopodichè mangiai alcuni funghi che avevo raccolto insieme a delle gallette.Con lo scoppiettiò del fuoco come sottofondo mi ritrovai a pensare a come me l'ero cavata nella caverna dei ragni: "per Elune, non avevo mai lanciato un incantesimo prima di allora...Voglio riprovarci" dissi tra me e me alzandomi in piedi. Stesi le braccia davanti a me ed iniziai a concentrare il mio spirito nelle palme delle mani, che iniziarono a brillare di una debole luminescenza verdastra "non ci siamo, serve più spirito" pensai, e feci affluire altra energia alle mani che ora, tremanti, irradiavano una luce color smeraldo in tutta l'area "fulmine!!" esclamai e interrompendo la concentrazione notai che tra le mani fluttuava una piccola sfera fulminante che si agitava in attesa di essere lanciata "dunque, è stato questo che mi ha salvato" dissi, poi, terminando il flusso di spirito alle mani per alimentare l'incantesiimo, questo scemò producendo un piccolo scoppiettio simile a quello del falò. Dopo aver terminato questa piccola dimostrazione dei miei poteri, decisi di coricarmi, perciò mi ritirai nella tenda, mi infilai sotto la coperta da viaggio, e in pochi attimi mi addormentai.
La mattina dopo fui svegliato dai rumori del bosco alle prime luci dell'alba, quando è tutto un cinguettare di uccellini che si svegliano proni ad una nuova giornata. Dopo essermi destato consumai una fugace colazione e mi rimisi in viaggio riprendendo il sentiero e fischiettando un motivetto che mia madre canticchiava spesso. In tarda mattinata giunsi a Dolannar, un piccolo villaggio composto da due grandi edifici al centro e alcune piccole casupole situate le une vicino alle altre, il tutto a formare un pittoresco quadretto. La prima cosa che feci fu quella di trovare una stanza per dormire la notte, così andai alla locanda, presi una stanza, vi posai la mia roba e decisi di mettermi subito in cerca di Ririon Grassworker e sua moglie. Vagai per diversi minuti prima di decidermi a chiedere informazioni ad un'elfa di guardia "scusate, avrei bisogno di sapere dove posso trovare la casa di Ririon Grassworker, potreste indicarmela?" "voi credete che vi dica le informazioni che volete senza neanche sapere chi siete e perchè lo cercate?" "oh già, scusate. Io sono Zakandril Nightbringer, druido di Elune e sto cercando il maestro Ririon per apprendere le arti alchemiche e l'erboristeria" "bene Zakandril, vi ringrazio per esservi identificato, ma comunque per me restate uno straniero, e perciò non vi indicherò ciò che cercate" "ma io..." "vi ci porto io da Ririon" tuonò una voce da dietro "maestro Zajor, voi?" "basta chiacchiere, non vedete che l'animo di questo ragazzo è puro come acqua sorgiva?Prego seguitemi" mi disse in tono amichevole, e insieme ci incamminammo per le stradine di Dolannar "dovete scusare Kyla, ma sapete, di questi tempi bisogna stare sempre vigili" "scusate mio SIgnore" dissi io sommessamente "dimmi Zakandril" "volevo ringraziarvi per quello che avete fatto" "no, non ringraziarmi. Piuttosto, scusa se non mi sono presentato io sono Zajor, druido di Dolannar. Anche tu sei un druido nevvero?" "s-si ma come avete...?" "fatto?beh, tra druidi ci si riconosce" disse ridendo di gusto "oh sono onorato ancor di più di conoscervi" "Zakandril basta con questi convenevoli e seguimi" "va bene ma dove andiamo?" "vedrai..."
Dopo una decina di minuti di cammino giungemmo in una casa ai margini del villaggio, e vi entrammo: "chiudi la porta" mi disse Zajor ed io obbedii in fretta poi continuò "sai usare gli incantesimi non è vero?" "beh, veramente per ora so lanciare solamente un piccolo globo di fulmini" ammisi timidamente "ottimo.Allora ora ti impareerò un incantesimo che ti sarà molto utile nel tuo peregrinare. Per prima cosa, prendi questo coltello e colpiscimi proprio qui" porgendomi un lungo coltello da caccia e indicando con il pollice il centro del suo petto "ma no, io non posso colpirvi" "fallo" "no, io non posso colpire chi non è mio nemico, e voi non lo siete, mi dispiace" "testardo...e va bene, allora se non lo farai non ti farò uscire di qui" "e come farete?" "così" e schioccando le dita, dal terreno apparvero delle enormi radici che mi immobilizzarono completamente le gambe "lasciatemi" ringhiai "no. Te l'ho detto, se non mi colpisci non ti molleranno" "e va bene" chiusi gli occhi e affondai la lama nel petto del druido, sentii che l'arma penetrò in profondità, poi, dopo essere stato trafitto, l'elfo si estrasse il coltello e con un filo di voce sussurrò "tocco curativo" e l'enorme squarcio si richiuse velocemente illuminandosi di una flebile luce azzurrina che poi svanì "visto che non è successo niente?" "m-ma come ?" "si chiama tocco curativo ed è una magia che devi assolutamente apprendere" "e come si fa?" "dunque, per prima cosa devi concentrare lo spirito nella zona ferita, dopodichè pronunci tocco curativo e queste guariranno istantaneamente" "capisco" "per i primi tempi il tuo spirito potrà rimarginare le ferite non molto velocemente, e solo ferite di media entità. Su ora fatti un taglietto con il coltello e prova a mettere in pratica ciò che ti ho detto" annuendo presi il coltello e feci scorrere la lama sul palmo della mano. Sentivo la carne lacerarsi e copiosi rivoli di sangue sgorgavano copiosi, allora concentrai lo spirito nella mano che iniziò a bruciare insopportabilmente e il mio viso si contorse in una maschera di dolore "non lasciarti sopraffare dal dolore, resta concentrato" disse Zajor e io con uno sforzo non indifferente ricacciai il dolore indietro negli angoli della mia mente e pronunciai "tocco curativo". Dapprima non accadde nulla, poi, dopo qualche istante la mano ferita iniziò a brillaredi verde smeraldo e la ferita, lentamente si rimarginò e scomparve: "ma è straordinario" balbettai "oh no, questo è solo l'inizio, vedrai con l'esperienza come ti stupirai" "vi ringrazio maestro, ma ora , potreste liberarmi da queste radici e indicarmi dove si trova la casa di Ririon?" schioccando le dita le radici svanirono ed io fui di nuovo libero, poi Zajor disse: "da Ririon andarai da solo. Per trovarlo prosegui a sud sino a che non giungerai al lago Al'Ameth, cerca sulla riva orientale" "tutto qua?Non sapete dirmi di più?" " quei due strani tipi vivono isolati chissà dove sulle sponde del lago, questo so" "e va bene. Grazie di tutto o saggio maestro" "a presto Zak e fai attenzione."
Uscii in fretta dalla casa e mi diressi a sud, dove, dopo circa una mezz'ora di cammino giunsi sulle rive del lago Al'Ameth, che più che un lago sembrava una palude.Infatti le acque emanavano mefitici vapori ed erano di un colore grigiastro;tutto era immobile, come se la morte avesse preso dimora in quei luoghi. Sulle rive, alberi morti allungavano le loro braccia prive di vita verso la superficie melmosa, io fui catturato da quella desolazione, ma il gracchiare di un corvo in lontananza mi fece tornare lucido. Iniziai a costeggiare il lago, tenendomi tuttavia a debita distanza dalla riva, usandola come punto di riferimento, tutta quella desolazione era come un cancro nello splendore delle incantate terre di Teldrassil; dopo circa un'ora scorsi sul terreno alcune tracce che si allontanavano dalle acque, indubbiamente erano tracce umanoidi, decisi di seguirle. Le tracce si allontanavano dal lago e si inerpicavano su una collinetta dove una casetta svettava sull'ambiente circostante, mi avvicinai cautamente e con un pò di timore bussai...nessuna risposta, bussai ancora..."chi va là?" giunse una voce da dentro "mi chiamo Zakandril Nightbringer, sono un druido e vorrei parlare con il maestro Ririon Grassworker, potete dirmi dove posso trovarlo?" la porta si aprì scricchiolando e ne emerse un elfo dai capelli blu notte ed una folta barba a contornare il viso segnato dal tempo. "prego entrate" disse invitandomi "vi ringrazio" risposi accettando il suo invito. All'interno la temperatura era molto più mite che all'esterno, l'ambiente centrale della casa era colmo di strani alambicchi e boccette che ribollivano di liquidi dai colori ora sgargianti ora cupi, e da quello scenario capii di aver trovato l'uomo che cercavo "perchè mi cerchi ragazzo?" "perchè vorrei apprendere l'alchimia e l'erboristeria o saggio Ririon" "beh, sei coraggioso devo dirtelo. L'alchimia non è una scienza che va presa alla leggera, basta sbagliare una dose di un ingrediente che una pozione curativa diventa una veleno mortale, sei certo di quel che dici?" "si, certamente" dissi annuendo "vedo la giusta determinazione nei tuoi occhi e sono disposto ad insegnarti quel che so sull'alchimia, ma ad una condizione, che fai tornare il lago com'era prima" "c-cosa?e come posso fare?" "ma infatti, tu devi solo versare il contenuto di quest'ampolla addosso al guardiano del lago che è stato corrotto con un veleno creato da un gruppo di malvagi" disse estraendo un'ampolla con un liquido cremisi da sotto la tunica "e dove posso trovarlo?" "lo troverai su un'altura lungo la riva ovest del lago, che vaga in cerca di vittime da uccidere per il puro gusto di farlo" "bene, allora io parto immediatamente" "non vorrai andare ora?" " e perchè no?" "perchè tra poco farà buio e..." "ma io vedo benissimo nell'oscurità, non preoccupatevi, prima vado e prima torno. Ci vediamo presto" "e va bene, fai come ti pare testardo di un elfo". | |
| | | Rahab Yanacae Novizio
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| Titolo: Re: Per la via (4° capitolo di Zakandril) Sab Mag 24, 2008 3:42 pm | |
| Uscii che le ultime luci del sole ancora striavano il cielo di un rosso scarlatto, e con rapide falcate tornai al punto in cui mi ero allontanato dal lago riprendendo i miei passi, costeggiando il lago. Camminai per un'ora circa seguendo la riva del lago, ed intanto il sole era ormai tramontato, e un sottile velo di nebbia iniziava a ricoprire il manto erboso del terreno, ma ecco che alzando lo sguardo trovai l'altura che cercavo. Sembrava un dente della terra che si ergeva minaccioso e dominava tutto il lago, quand' ecco che un fruscio alle mie spalle mi fece sussultare, mi voltai e feci appena in tempo a schivare un colpo rotolando all'indietro, così, riuscii a vedere chi fosse il mio aggressore. Era una creatura dalle fattezze umanoidi, ma di umano aveva ben poco, infatti aveva una grossa testa e il corpo completamente ricoperti da una sorta di muschio e di liane e rovi, due grandi occhi rossi senza pupilla e al posto delle braccia aveva due liane sferzanti...Un elementale. Istintiavamente misi la mano sulla schiena per afferrare il mio bastone, ma con mio sommo terrore ciò che trovai fu solo la mia spalla "dannazione, ho lasciato la mia roba alla locanda, e ora?" imprecai, ma non ebbi altro tempo per pensare perchè una seconda sferzata del mostro tentò di colpirmi, io riuscii a malapena a schivarla, ma il fendente disegnò sulla mia spalla un piccolo ma doloroso taglio, poi giunsero altri due colpi, ma stavolta avendo intuito la mossa schivai senza problemi, e mi venne in mente un'idea per liberarmi del mio aggressore. Afferrai con ciascuna delle mie mani una liana dell'elementale e le avvolsi intorno alle mie braccia, facendogli compiere un giro completo, poi con tutta la forza che avevo in corpo strattonai le due liane con un colpo secco e queste si recisero di netto lasciando il mio aggressore dolorante e privo di armi. Menomato, il mostro indietreggiò, ed io, approfittando della sua debolezza fuggii verso l'altura, mentre lentamente, e con non poco dolore mi liberavo dalla morsa delle liane avvinghiate alle mie braccia, tuttavia invece di gettarle decisi di usarle come una sorta di fruste per difendermi da altri aggressori che io non volevo ucciderli ma solo ferirli. Mentre correvo su per l'altura un altro elementale si pose davanti a me, tuttavia io mi gettai a terra schivando un colpo e assestando un fortissimo calcio alla gamba della creatura riuscii a farlo cadere giù per la collina, ma non ebbi il tempo di rialzarmi che la mia gamba fu afferrata da una liana e venni tirato su a testa in giù, l'elementale stava per tranciarmi la testa con l'altra liana, ma con uno sforzo addominale mi tirai su schivando il colpo e con una delle mie fruste schioccai un colpo sull'occhio della creatura che, accecata mi mollò e proseguii la mia corsa. Altri due elementali si pararono davanti a me, ma con un grosso balzo in alto li superai e con una frustata alle gambe riuscii a farli cadere entrambi giù per il fianco della collina, ed infine giunsi sulla cima dell'altura dove trovai il mio obiettivo, Il Guardiano del Lago. Era come gli altri suoi simili, tuttavia era molto più grande e aveva la pelle color ebano ed occhi citrini; rimanemmo per alcuni istanti a studiarci, poi, la creatura fece la prima mossa, con un rapido scatto che quasi mi sorprese cercò di scaraventarmi a terra, ma scartando di lato riuscii a schivarlo e diedi un pugno su quella che doveva essere la guancia del mostro, ma il mio pugno sembrò solo far infuriare ancora di più il mostro, che con una testata mi colpì in pieno volto ed io caddi a terra sanguinante. Feci appena in tempo a riprendermi per vedere che la creatura stava tentando di schiacciarmi con uno dei suoi enormi piedi, non sapendo che altro fare rotolai di lato e il mostro andò a vuoto, io riuscii a rialzarmi e balzai sulle possenti spalle del Guardiano, iniziando a picchiare con i pugni sul cranio di quell'essere, ma neanche questo sembrò ferirlo, anzi si infuriò di più e iniziò a cercare di avvinghiarmi con una delle sue liane, ma siccome aveva paura di ferirsi i suoi colpi non sortirono alcun effetto : "ora ti sistemo per le feste maledetto, fulm...no...non posso ucciderlo, devo aiutarlo" il Guardiano sembrò percepire questa mia esitazione e con uno scossone mi fece cadere pesantemente sulla schiena, ma non solo, infatti mi cadde anche l'ampolla contenente l'antidoto, iniziando a rotolare pericolosamente verso le acque del lago, dovevo fare in fretta. Mi alzai ed iniziai a correre per riprendere la boccetta, ma la creatura mi afferrò la caviglia con una liana ed io caddi a terra nuovamente, tuttavia, annaspando con le mani a terra trovai un sasso abbastanza appuntito e picchiai sulla liana che si recise di netto, in questo modo potei nuovamente balzare in piedi e dirigermi verso l'ampolla che ormai era quasi giunta sull'orlo dell'altura. Stavo quasi per afferrare l'antidoto quand'ecco che avverto la presenza della creatura proprio alle mie spalle, mi giro e vedo che la creatura mi sta caricando per gettarmi dall'altura e farmi finire nelle melmose acque, ma questa mia esitazione fu fatale, infatti con la coda dell'occhio vidi che la boccetta cadde e il suo contenuto si rovesciò nella melma del lago. Intanto il mostro mi era quasi addosso quando abbassandomi all'ultimo momento, schivai l'enorme mole e la creatura scivolò oltre il baratro cadendo pericolosamente verso morte certa, stavo quasi per esultare quando dal basso giunse una liana che avvinghiandosi al mio collo mi trascinò giù, insieme al Guardiano. Durante la caduta guardai le acque, ma invece di vedere melma, vidi acque cristalline che brillavano di una luce intensa, e così capii; la boccetta doveva contenere un liquido così potente da guarire l'intero lago, e sicuramente anche la creatura sarebbe guarita dal male che l'affligeva. Cademmo quasi nello stesso istante in acqua, producendo un tonfo gigantesco, e sott'acqua tentai di liberarmi dalla liana che non sembrava volersi allentare, stavo quasi per rimanere senz'aria quando la morsa si allentò e potei riemergere a riprendere fiato, mi guardai intorno, ma non vidi nulla, se non che il lago emanava una luce talmente intensa che quasi sembrava fosse giorno, poi volsi il mio sguardo altrove e sulla riva vidi il Guardiano che mi guardava con occhi dubbiosi, ma non ostili: "aiuto, aiutami ti prego" dissi alla creatura, e questa in risposta mi porse la sua liana ed io aggrappandomi tornai a riva "ti ringrazio" poi, una strana sensazione invase i miei pensieri, dapprima era solo una debole carezza, poi invase prepotentemente tutta la mia testa ,e nella mente vidi immagini e pensieri piacevoli, gioiosi:vidi Selena che raccoglieva fiori in un campo, vidi dei cerbiatti in un bosco, vidi i miei genitori che mi abbracciavano, poi le immagini divennero parole "Ragazzo, hai salvato me, i miei figli e il lago da un incubo senza fine. Senza di te non ce l'avremmo mai fatta. Sono molto dispiaciuto di averti ferito, ma non ero in me" "oh non preoccuparti" risposi ancora incredulo su ciò che accadeva "posso curarmi da solo" "allora addio, Zakandril. Va, con la benedizione del Guardiano del lago Al' Ameth" rispose l'elementale abbandonando i miei pensieri e scomparendo tra le nebbie.
Feci un'analisi sommaria delle mie ferite, avevo diversi graffi ed echimosi in tutto il corpo, e il naso probabilmente rotto così concentrando il mio spirito in tutte le parti ferite gridai "TOCCO CURATIVO!" e a poco a poco il dolore svanì e tutti i tagli si rimarginarono, nonchè il naso tornò a posto. Dopo essermi curato tornai sui miei passi dirigendomi verso la casa di Ririon che attendeva sulla porta il mio ritorno: "allora ce l'hai fatta Zak, non c'avrei mai creduto" "beh, diciamo che Elune ha voluto che riuscissi" dissi scherzando "hai fatto un ottimo lavoro, e ora, anzi, domani inizieremo, io e mia moglie ad istruirti sull'erboristeria e sull'alchimia, ma ora vai a riposare, ne avrai sicuramente bisogno" "beh, in effetti direi di si. A domani maestro Ririon" "a domani Zak" Tornato alla locanda entrai direttamente nella mia stanza senza neanche cenare e abbandonandomi sul soffice letto dormii un sonno senza sogni.
L'indomani mi sentivo fresco e riposato, e trovai sul mio comodino una tazza di latte con alcune gallette, la mia colazione. La divorai ferocemente, dopodichè, mi vestii, e andai diretto alla dimora di Ririon, quella mattina imparai da Ry'rliana i diversi tipi di piante che potevano essere usate nelle pozioni, ne annotai alcune su un libro ed altre me le fece vedere in quanto molte ne teneva in casa per Ririon. Nel pomeriggio invece, l'elfo maschio, mi spiegò i primi rudimenti dell'alchimia, la suddivisione in oli, pozioni ed elisir e mi diede un libro dove erano contenute alcune metodologie per creare le pozioni più semplici. Il giorno dopo, di mattine, Ry'rliana mi portò a far vedere come cogliere le erbe senza arrecare danno alle stesse, mentre nel pomeriggio con Ririon iniziai a preparare qualche impiastro come pozione, ma quello che ottenni furono solo bicchieri d'acqua colorata.Il terzo giorno infine non avendo altro da imparare sull'erboristeria mi dedicai interamente all'alchimia, e a sera ero riuscito a creare la mia prima pozione curativa. Poi il quarto giorno riuscii a preparare una pozione ristora-spirito inferiore e una pozione curativa inferiore.
Il quinto giorno, dopo essere passato a ringraziare Ririon, Ry'rliana e Zajor, ripresi il cammino verso Darnassus, forte di nuove conoscenze e accresciuti poteri "chissà, magari a Darnassus troverò qualcuno che mi sappia insegnare a mescere pozioni più potenti e magari il maestro Rahab mi insegnerà nuovi incantesimi. Forza Zak, gambe in spalla!" dissi ad alta voce, e accompagnato dai suoni del bosco, proseguii, per la via. | |
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