Edmiria è un tranquillo villaggio, situato all'interno di una foresta che costeggia il mare. E' stato sempre sede di scambi commerciali, soprattutto di ferro. Hanno inviato un messaggio di aiuto alla capitale perchè un gruppo ben nutrito di lucertoloidi li sta attaccando. Hanno rubato per ora circa 120kg di Ferro, un numero troppo elevato per far finta di nulla. La ricompensa sarà incrementata di 100 monete d'oro ogni kilo di ferro recuperato.

Citazione :

Missione da 2 a 4 avventurieri, Allineamento Neutrale

Il piccolo gruppo di avventurieri è finalmente riuscito ad arrivare a Edmiria passando per un piccolo sentiero accompagnato dal messaggero che li aveva chiamati.
Il fabbro del paese appena vi vede arrivare gioisce e vi viene incontro:
"Salve avventurieri, siete arrivati finalmente. Quelle brutte lucertole mi hanno derubato e adesso non posso più lavorare. Sono andati nella palude, vicino la costa. Vi prego, aiutatemi" disse tutto d'un fiato speranzoso di riavere il suo ferro.

"Bhe siamo qui per questo no?" dissi, alle spalle del necromante "Ci rivediamo Kazerabet, ormai stiamo diventando una squadra" ammiccai, "e lei chi è?" indicando il nuovo arrivato

"Vi prego aspettatemi, ci sono anche io" dissi con un sorriso ironico, infondo sapevo che senza me non sarebbe andato lontano, così ci portammo verso la base delle lucertole...

L'acqua ristagnante puzzava di putrefazione, gli alberi sembravano morti. C'era qualcosa che non andava in quella palude. Più avanti, a circa 3 chilometri da loro, c'era un accampamento di abitazioni rudimentali, molto probabilmente doveva appartenere ai ladri di ferro. Ma qualcosa allungava le distanze: tra loro e l'accampamento c'era una valle con un fitto bosco che custodiva paura e morte. Era famosa per le creature che la abitavano, e la notte stava quasi per arrivare.

"No, di notte ci sono troppe bestie. Una notte in più non farà causare troppi danni, magari attaccheremo proprio domani notte"

Citazione :

Ci accampiamo in una radura, meno umida possibile e accendiamo un enorme fuoco per allontanare animali

"Bha" sospirò "E andiamo in giro con il buio...va bene...però...stiamo attenti"

Proseguiamo verso le lucertole

Spoiler:

Durante il tragitto non incontrarono nessun pericolo, anche se il viaggio costò loro un'oretta di camminata, costringendoli a cercare un luogo sicuro dove passare la notte, dentro il boschetto. Trovarono nei pressi di un laghetto una quercia le cui fronde offrivano loro un riparo sicuro. Salirono sui suoi rami e improvvisarono un paio di giacigli. Non appena si sdraiarono, il silenzio cessò, e delle strane voci ammalianti inquietavano il necromante e il monaco. Sarebbe stato opportuno fare dei turni di guardia.

Spoiler:

"E va bene...alla fine il destino vuole fermarci...e così sia. Inizierò io con i turni di guardia tu riposa, tra cinque ora mi darai il cambio..."

*montiamo la tenda e tutto e riposiamo*

Non appena ebbero finito di montare la tenda, il necromante andò a dormire per le sue cinque ore e il monaco fece il primo turno di guardia.
La lunga camminata lo aveva stancato, stentava a rimanere allerta. Gli sembrava quasi di sognare ad occhi aperti. Sentiva strane voci, strani richiami che lo stavano ammaliando, ma la sua disciplina ferrea gli permise di resistere, e non cedette.

Spoiler:

Aprì di scatto gli occhi, come se fosse svegliato da un brutto incubo. Era ora del cambio di guardia.

Stavolta tutto sembrava tranquillo, si sentiva solo il frusciare delle fronde e il gracchiare delle rane del laghetto a pochi metri da loro. Ad un certo punto però, le acque della polla iniziarono ad agitarsi, come quando qualcuno vi nuota dentro. Kazerabet notò una figura femminile calarsi lentamente nel laghetto. Le sue nudità erano appena coperte da una vesta bianca, quasi trasparente, che lasciavano poco all'immaginazione. Dalla sua testa si calava una lunga chioma fulva, lasciata alla fresca brezza di quella notte. I suoi grandi occhi e le orecchie che le spuntavano dai capelli tradivano le sue sembianze umane. Il necromante ne era rimasto affascinato.

Spoiler:

La creatura dalla bellezza ultraterrena aveva notato che il necromante la stava spiando, e non ne rimase arrabbiata, anzi, ne fu deliziata. Fece cennò di avvicinarsi, mentre si toglieva il velo per immergersi completamente.

"Ogni sera vengo qui per curare le povere creature a cui sono stati inflitti dei mali. Tu hai qualche ferita? Vieni qui fatti controllare. Puoi poggiare le tue vesti sopra quel ramo" disse indicando dove aveva buttato le sue.

"Le creature vengono appositamente da me, anche entrando nelle zone dei loro predatori, appunto perché vogliono le mie cure" disse mentre si rilassava.
"Oh, eccone una" disse indicando una piccola creatura umanoide che stava emergendo dalle acque stagnanti. E' nuda, fatta eccezione per il muschio e le foglie che aderiscono alla sua pelle chiazzata e verdastra, e sfoggia lunghe orecchie a punta. I suoi occhi scintillano e il suo ghigno mette in mostra denti aguzzi da cui cola acqua di palude.
All'improvviso, Kazerabet sente trascinarsi sotto la superficie da una forza spettrale. Ha appena il tempo di cercare aiuto.